martedì 4 aprile 2017

Lo sguardo intimo che denuda la realtà: l’universo fotografico di Noema Gallery.


Intervista a MARIA CRISTINA de ZUCCATO co-fondatrice e gallery manager di NOEMA Gallery, Milano.




Cogliere l’essenza in cui ogni elemento si fonde perfettamente l’uno nell’altro: questo è il Sacro Graal di ogni fotografo e gli artisti di Noema Gallery lo sanno bene.

Situata nel cuore di Milano, in pochi anni la galleria fondata da Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni ha conquistato gli amanti della fotografia grazie ad un’accurata selezione di eccellenze artistiche europee.

Fotografie d’autore da ammirare e acquistare, dunque, ma anche innovazione imprenditoriale grazie all’introduzione della formula “Art Rent” che offre la possibilità anche di noleggiare le opere esposte.

Abbiamo chiesto a Maria Cristina de Zuccato, co-fondatrice di Noema Gallery, di raccontarci la sua esperienza.

Imprenditrice e Fotografia come si conciliano?

Molto bene perché la fotografia è sempre stata la mia passione. Una passione amatoriale, perché nella vita ho fatto tutt’altro: ho intrapreso una carriera manageriale con grande entusiasmo poi, con l’arrivo dei miei quattro figli, la mia professione ha lasciato il posto al ruolo di madre.

Un giorno incontrai un amico, architetto e fotografo, che mi espose la sua opinione riguardo la mia personalità, assai idonea al ruolo di gallerista. E così, prima per gioco e poi seriamente, abbiamo creato una galleria d’arte dedita alla fotografia.

Ci piaceva l’idea di diffondere questa forma d’arte con una chiave inusuale: volevamo essere la prima galleria che non solo vendeva ma permetteva l’affitto di opere fotografiche.

La formula “Art Rent”, molto diffusa all’estero, non rende ancora molto in Italia ma mi ha aiutata a creare un concept di galleria un po’ diverso dagli altri che mi ha permesso di introdurmi in contesti un po’ meno ovvi del solito.

Più artisti fotografi italiani o stranieri?

Collaboriamo soprattutto con artisti italiani ed europei perché riteniamo abbiano una sensibilità diversa. Chi nasce e vive in Europa è circondato dall’ 80% del patrimonio artistico mondiale e probabilmente questo incide nel trovare uno sguardo diverso rispetto agli artisti provenienti da altre realtà.

A noi piace quel tipo di sensibilità, questa è la caratteristica ci distingue.


Avete un’esclusiva con loro?

No, quando si crea un rapporto di fiducia è l’autore stesso che si affeziona ed è lodevole notare come tutti gli artisti che hanno iniziato a collaborare con noi siano rimasti.

Adesso rappresentiamo quattordici fotografi e siamo in crescita perché il messaggio che trasmettiamo piace molto. Chi vede le nostre fotografie capisce che c’è un percorso omogeneo e che selezioniamo con cura i nostri artisti.

Molto spesso, infatti, ci capita di rifiutare autori.


La vendibilità è quanto tu “senti” l’artista?

Ci deve essere un filo conduttore che intercorre in questo lavoro di team.

Una particolarità di un artista che ti ha colpito…

Le scelte artistiche vengono effettuate dal Direttore Artistico, perché necessitano di una profonda cultura e preparazione del settore, mentre io curo l’aspetto imprenditoriale.

Quello che cattura il nostro interesse nella scelta artistica è la progettualità.

Noi non avremo mai autori con scatti rubati o di reportage.

I nostri autori creano progetti e realizzano opere attraverso il set fotografico. Lo scatto viene studiato, sentito e allestito avendo una particolare cognizione dei tempi necessari. Questa riscoperta del tempo è un lusso in un periodo storico come il nostro dominato da un flusso inarrestabile di immagini. 

“Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”, così descrisse il suo approccio artistico la celebre fotografa Diane Arbus.

E se anche voi siete alla ricerca di quella dimensione, Noema Gallery non vi deluderà.





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