venerdì 21 luglio 2017

Abre en el Kursaal "Donostianartean", la feria de arte nocturno


Si è aperta a San Sebastian la fiera "Donostianartean".
Noema Gallery è presente con un allestimento di grande eleganza con le fotografie di Roberto Cifarelli e Roberto Polillo.
Di seguito pubblichiamo il link del video in cui si racconta dell'evento con interviste ai galleristi fra cui Maria Cristina de Zuccato (Gallery Owner Noema Gallery).

Alcune immagini della mostra.







                                   Roberto Polillo e Roberto Cifarelli

Roberto Polillo e Roberto Cifarelli




mercoledì 19 luglio 2017

NOEMA GALLERY IN MOSTRA A SAN SEBASTIAN | SPAGNA

Noema Gallery espone due suoi autori a San Sebastian in Spagna nella magnifica cornice del Kursaal.
L'evento è la prima fiera internazionale di arte contemporanea che si celebra con orario notturno: Donostia Artean.
In mostra Roberto Cifarelli e Roberto Polillo che raccontano la loro visione del Jazz.
Il titolo della mostra è infatti "Afuera Y adentro el jazz".
Noema Gallery continua il suo percorso ed il suo impegno per la divulgazione ed il racconto della fotografia italiana.
                             Roberto Cifarelli | Paolo Fresu


                                   Roberto Polillo | Louis Armstrong 

STAND A 08  DAL 20 AL 23 LUGLIO 2017 
Palacio de Congresos Kursaal 
Avda. de Zurriola, 1  20002 Donostia - San Sebastián


lunedì 10 luglio 2017

De Padova - Noema Gallery in Santa Cecilia

Noema Gallery photo exhibition in De Padova flag-store in Milan. Filmed by Antonio Bocola.

Maria Cristina de Zuccato con Noema Gallery è partner di De Padova, marchio storico di altissima gamma nell'interior design, che nei suoi magnifici show room espone fotografia contemporanea contribuendo a diffondere la cultura fotografica non solo a Milano ma in numerose altre parti del mondo.
Nello spazio di via Santa Cecilia a Milano, ma anche in Boffi in Solferino, è possibile vedere le fotografie di: Gianni Pezzani, Aldo Sardoni, Alessandro Rizzi, Marco Lanza, Matteo Guariso. 
Tutti rapppresentati da Noema Gallery. 
Le fotografie, a differenza di una mostra o un museo, sono realmente ambientate in spazi arredati, simulando la loro vera funzione una volta acquistate.
Anche in questo caso De Padova e Boffi - De Padova  si sono mostrati lungimiranti perchè il vero spazio delle fotografie è quasi sempre la casa e non il museo.
Una mostra permanente da non perdere per immergersi nel design e nella fotografia d'autore.
E' possibile vedere il filmato dell'inaugurazione realizzato da Antonio Bocola a questo link: https://vimeo.com/191308683







DE PADOVA STORE
VIA SANTA CECILIA 7 - 20122 MILANO

domenica 9 luglio 2017

Noema Gallery presenta Roberto Cotroneo a Fiume Veneto

Noema Gallery presenta il progetto "Genius Loci" di Roberto Cotroneo a Fiume Veneto (Pordenone) presso lo spazio Euroom Spazio Arte.

"Genius Loci" è il nuovo progetto fotografico di Roberto Cotroneo curato da Aldo Sardoni.

Il progetto ha visto il debutto fotografico dello scrittore, poeta, giornalista e fotografo Roberto Cotroneo, a marzo al MIA 2017 per poi continuare alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma fino a giugno e al Castello di Otranto fino ad ottobre.

Noema Gallery, in partnership con lo spazio di Euro e Daria Rotelli, ha organizzato un incontro con l'autore che dialogherà con la giornalista Alessandra Santin.

Un ringraziamento particolare va a Maria Cristina de Zuccato (owner di Noema Gallery) e a Daria Rotelli, per avere organizzato un incontro così interessante per la cultura fotografica italiana.

L'incontro e la mostra sono aperti gratuitamente a tutti coloro che amano la fotografia d'autore.

 Genius Loci | Roberto Cotroneo | Contrasto Editore

Dal 13 al 29 luglio 2017 su appuntamento

EUROOM
viale della Repubblica 63
33080 Fiume Veneto PN
Italia
tel. 0039 0434 561978
mobile. 0039 339 7824774

 

mercoledì 31 maggio 2017

Milano Photo Week 2017 | 1° edizione

Dal 5 all’11 giugno 2017, Milano rende omaggio alla fotografia con la prima edizione della Milano PhotoWeek. Una settimana di mostre, incontri, visite guidate, laboratori, progetti editoriali, opening o finissage, proiezioni urbane dedicati alla fotografia.

Maria Cristina de Zuccato con Noema Gallery contribuisce con una selezione della Milano di Notte di Gianni Pezzani.

L'intento è quello di fare uscire la fotografia d'autore dai musei e dalle gallerie per farla incontrare a quante più persone possibile, contribuendo in questo modo alla formazione di un gusto estetico sicuramente raffinato ed appagante.


Gelateria Toldo 
via Ponte Vetero 9 
Mostra aperta dal 15 maggio al 15 luglio 
Orari: 8:00 – 20:00

Ingresso libero

 

Milano Photo Festival al De Padova Store

Il Milano Photo Festival 2017 è anche al De Padova Store di Milano dove Maria Cristina De Zuccato con Noema Gallery presenta la mostra fotografica  "Fotografia e Design" curata da Aldo Sardoni.
Negli spazi incredibilmente belli e raffinati di De Padova hanno trovato ospitalità:

Design e fotografia rappresentano forse il migliore connubbio fra due discipline importanti per l'immagine che l'Italia vuole dare fuori dai suoi confini nazionali.
In questo caso la lungimiranza di Boffi - De Padova ha permesso a Noema Gallery di potere proporre le fotografie d'autore in un ambiente arredato con mobili ed oggetti d'autore.
Il risultato è di incredibile bellezza che invitiamo tutti a visitare.

Milano Photo Festival  20 aprile 20 giugno 2017

De PADOVA STORE
AA.VV. Fotografia e Design | a cura di Aldo Sardoni

5 maggio/10 giugno
 

Inaugurazione/Inauguration 10 maggio h 17

DePadova Store
Via Santa Cecilia 7 – 02.777201
 

lunedì-sabato/from Monday  to Saturday 10-19

www.noemagallery.com
noema@noemagallery.com


Aldo Sardoni | Nihil - CSC 06




Roberto Cotroneo al Milano Photo Festival 2017

Milano Photo Festival quest'anno è alla sua edizione numero 17 dal 20 aprile al 20 giugno 2017.
Guidato dalla direzione artistica di Roberto Mutti propone una ricca selezione di mostre in spazi molto diversi ma connessi fra loro dalla fotografia d'autore.
Così si può girare per la città e passare da un negozio di arredamento ad un concept store ad un palazzo storico e potere godere di mostre totalmente libere da ticket all'interno delle quali ci si può imbattere anche in grandi fotografi magari inaspettati in quel luogo.
Una concezione di grande interesse ed intelligenza che Roberto Mutti, assieme al Comitato organizzatore, perseguono da anni contribuendo attivamente alla divulgazione della fotografia contemporanea d'autore.
All'interno del Festival, Maria Cristina de Zuccato con Noema Gallery ha allestito presso il Concept Store San Pietro Cafè la mostra di uno dei suoi autori: Roberto Cotroneo con il progetto Genius Loci curato da Aldo Sardoni.
Location e progetto si fondono uno nell'altro in una mostra godibilissima sia per l'allestimento che per il progetto.

SAN PIETRO CAFÉ
Roberto Cotroneo, Genius Loci  | a cura di Aldo Sardoni 

10 maggio/15 giugno

Inaugurazione/Inauguration 11 maggio h 18


San Pietro Cafè
Via Spallanzani 5/C.so Buenos Aires 6 – 02.78622210


lunedì-domenica/from Monday  to Sunday 7-23


www.noemagallery.com
noema@noemagallery.com





sabato 15 aprile 2017

Claudio Magris fotografato da Matteo Guariso

Claudio Magris e Geert van Istendael si sono incontrati a Trieste nello storico Caffè San Marco.
L'incontro ha dato vita all'articolo pubblicato su De Standaard (Bruxelles) on line e su supporto cartaceo.
Lo segnaliamo perchè tutte le fotografie dell'incontro sono state realizzate da Matteo Guariso che è rappresentato dalla nostra galleria.
Guariso è riuscito a rappresentare la forza espressiva di Magris regalandoci dei ritratti di rara intensità.
Bravo Matteo.

Di seguito pubblichiamo l'articolo per gentile concessione di De Standaard .





martedì 4 aprile 2017

Lo sguardo intimo che denuda la realtà: l’universo fotografico di Noema Gallery.


Intervista a MARIA CRISTINA de ZUCCATO co-fondatrice e gallery manager di NOEMA Gallery, Milano.




Cogliere l’essenza in cui ogni elemento si fonde perfettamente l’uno nell’altro: questo è il Sacro Graal di ogni fotografo e gli artisti di Noema Gallery lo sanno bene.

Situata nel cuore di Milano, in pochi anni la galleria fondata da Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni ha conquistato gli amanti della fotografia grazie ad un’accurata selezione di eccellenze artistiche europee.

Fotografie d’autore da ammirare e acquistare, dunque, ma anche innovazione imprenditoriale grazie all’introduzione della formula “Art Rent” che offre la possibilità anche di noleggiare le opere esposte.

Abbiamo chiesto a Maria Cristina de Zuccato, co-fondatrice di Noema Gallery, di raccontarci la sua esperienza.

Imprenditrice e Fotografia come si conciliano?

Molto bene perché la fotografia è sempre stata la mia passione. Una passione amatoriale, perché nella vita ho fatto tutt’altro: ho intrapreso una carriera manageriale con grande entusiasmo poi, con l’arrivo dei miei quattro figli, la mia professione ha lasciato il posto al ruolo di madre.

Un giorno incontrai un amico, architetto e fotografo, che mi espose la sua opinione riguardo la mia personalità, assai idonea al ruolo di gallerista. E così, prima per gioco e poi seriamente, abbiamo creato una galleria d’arte dedita alla fotografia.

Ci piaceva l’idea di diffondere questa forma d’arte con una chiave inusuale: volevamo essere la prima galleria che non solo vendeva ma permetteva l’affitto di opere fotografiche.

La formula “Art Rent”, molto diffusa all’estero, non rende ancora molto in Italia ma mi ha aiutata a creare un concept di galleria un po’ diverso dagli altri che mi ha permesso di introdurmi in contesti un po’ meno ovvi del solito.

Più artisti fotografi italiani o stranieri?

Collaboriamo soprattutto con artisti italiani ed europei perché riteniamo abbiano una sensibilità diversa. Chi nasce e vive in Europa è circondato dall’ 80% del patrimonio artistico mondiale e probabilmente questo incide nel trovare uno sguardo diverso rispetto agli artisti provenienti da altre realtà.

A noi piace quel tipo di sensibilità, questa è la caratteristica ci distingue.


Avete un’esclusiva con loro?

No, quando si crea un rapporto di fiducia è l’autore stesso che si affeziona ed è lodevole notare come tutti gli artisti che hanno iniziato a collaborare con noi siano rimasti.

Adesso rappresentiamo quattordici fotografi e siamo in crescita perché il messaggio che trasmettiamo piace molto. Chi vede le nostre fotografie capisce che c’è un percorso omogeneo e che selezioniamo con cura i nostri artisti.

Molto spesso, infatti, ci capita di rifiutare autori.


La vendibilità è quanto tu “senti” l’artista?

Ci deve essere un filo conduttore che intercorre in questo lavoro di team.

Una particolarità di un artista che ti ha colpito…

Le scelte artistiche vengono effettuate dal Direttore Artistico, perché necessitano di una profonda cultura e preparazione del settore, mentre io curo l’aspetto imprenditoriale.

Quello che cattura il nostro interesse nella scelta artistica è la progettualità.

Noi non avremo mai autori con scatti rubati o di reportage.

I nostri autori creano progetti e realizzano opere attraverso il set fotografico. Lo scatto viene studiato, sentito e allestito avendo una particolare cognizione dei tempi necessari. Questa riscoperta del tempo è un lusso in un periodo storico come il nostro dominato da un flusso inarrestabile di immagini. 

“Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”, così descrisse il suo approccio artistico la celebre fotografa Diane Arbus.

E se anche voi siete alla ricerca di quella dimensione, Noema Gallery non vi deluderà.





Gianni Pezzani in mostra a Milano

Gianni Pezzani sarà in mostra a Milano martedì 4 aprile 2017 presso la "Società Umanitaria" in via F. Daverio  7.
Appuntamento alle ore 18, ci sarà anche il pianista Mario Mariani con la sua digital piano performance.

giovedì 16 marzo 2017

Presentazione libro "Genius Loci" di Roberto Cotroneo

In occasione del Milan Image Art Fair 2017, sabato 11 marzo è stato presentato il nuovo libro di Roberto Cotroneo " Genius Loci" edito da Contrasto.
Erano presenti, l'autore Roberto Cotroneo, il curatore Aldo Sardoni ed il giornalista e saggista Roberto Mutti.
Noema Gallery, con la serietà che la contraddistingue fin dalla sua fondazione, ha contribuito alla costruzione dell'evento proseguendo nel suo costante impegno di promuovere la cultura fotografica di qualità.
Il libro è disponibile in tutte le librerie.





mercoledì 15 marzo 2017

Roberto Cotroneo al Milan Image Art Fair 2017

Noema Gallery ha presentato il progetto fotografico "Genius Loci" di Roberto Cotroneo al Milan Image Art Fair 2017 che si è tenuto al The Mall di piazza Lina Bo Bardi dal 9 al 13 marzo.
Un grande successo di pubblico e di critica che ha visto il debutto ufficiale di Roberto Cotroneo come autore fotografico; un'altra modalità espressiva che si affianca a quelle assai note di scrittore, poeta, saggista e giornalista.
Maria Cristina de Zuccato (Owner Noema Gallery) e Aldo Sardoni (Art Director Noema Gallery) sono riusciti a costruire un evento di grande importanza per la fotografia contemporanea italiana che adesso ufficialmente ha un nuovo protagonista.
























 

martedì 14 marzo 2017

Genius Loci | Roberto Cotroneo

Noema Gallery ha presentato al MIA 2017 (Milan Image Art Fair) il progetto fotografico "Genius Loci" di Roberto Cotroneo.
Di seguito potete leggere la presentazione del progetto a cura di Aldo Sardoni, Direttore Artistico di Noema Gallery.



Genius Loci | Roberto Cotroneo

Introduzione alla mostra



Nullus locus sine genio
(1)

Per i latini il genio era il nume tutelare del luogo, il suo spirito guida, e Genius veniva chiamato il dio a cui ogni uomo veniva affidato al momento della sua nascita.
Nell’Eneide Virgilio invoca il Genius loci due volte, nel V° (83-95) e nel VII° libro (133-138) ed Enea come sappiamo diventerà il progenitore del popolo romano.
Con simili premesse il progetto fotografico di Roberto Cotroneo non poteva che nascere a Roma, non solo per i tratti semantici del titolo ma anche e soprattutto per ciò che questa città ha rappresentato nella costruzione della cultura occidentale.
Roma rappresenta più di un luogo fisico.
E’ uno spazio mentale quasi iconico, la cui incredibile stratificazione ancora perfettamente visibile e percepibile nell’aria che vi si respira, è nella mente di  ognuno di noi anche se non ci siamo mai stati.
L’autore è a proprio agio in un ambiente così ricco e denso e attraverso  il Genius Loci ci porta in territori inaspettati; il suo essere scrittore, poeta e saggista oltre che fotografo gli consente di nascondere all’interno del fotogramma più significati.
Il Genius Loci fotografico è nato esplorando con la  macchina fotografica i musei romani, conservatori di un sapere millenario arrivato fino ai nostri giorni variamente composto ed articolato, attraverso un lavoro che si rivela con poche iperboli tecniche e molto pensiero. Utilizzando la dimensione ideale della fotografia, quella per la quale ogni volta si manifesta una strana ed alchemica magia del non previsto e del non visto: l’indagine e la conseguente scoperta.
D'altronde che cos’è la fotografia se non uno straordinario e segreto strumento d’indagine?
Il progetto è in itinere per il mondo, ben lungi dall’essere terminato; direi che potrebbe anche non finire mai, nel senso che sarebbe in grado di rigenerarsi ad ogni scatto e continuare quanto la vita del suo autore, poiché contiene in se delle variabili che lo rendono differente e utile ogni volta.
Jacques Le Goff ci ha mostrato che il mondo medievale era costruito attorno alla sua chiesa ed al suo campanile, oggi la costruzione dei valori e dei codici da seguire è diventata policentrica.
Il nuovo diluvio universale è rappresentato dall’immensa mole di informazioni ed immagini provenienti da ogni parte del pianeta, che come un’onda si è abbattuta sulle nostre certezze facendole scomparire nel giro di poco tempo.
A ben vedere aveva cominciato ad avvertirci Nietzsche oltre un secolo fa attraverso la sua interpretazione del Nichilismo.
La disgregazione di un centro, fisico o metaforico, quale punto di riferimento per la costruzione dei nostri valori e delle nostre relazioni è presente anche nelle contemporanee teorie urbanistiche, nella costruzione delle città o nella ricostruzione di parte di esse, in cui si percepisce la imprescindibile necessità di produrre più centri rispetto al piccolo, bello e rassicurante centro del Medioevo.
All’interno di questo nuovo policentrismo Cotroneo contribuisce a segnalarci uno dei centri possibili: il museo.
Ce lo presenta come luogo di raccordo fra passato e presente, entrambi elementi necessari alla costruzione del futuro così ossessivamente necessario nella nostra società terrorizzata dalla paura della morte.
Così i luoghi con statue e quadri in attesa di essere osservati si animano di persone, genericamente chiamate visitatori ma realmente essere umani, ognuno dei quali porta all’interno delle sale espositive se stesso, il proprio mondo, i suoi amori, i suoi problemi, la sua cultura, il suo abbigliamento, le sue ossessioni e soprattutto il suo smartphone.
Il solo pensiero di essere scollegati dal resto del mondo in un luogo ben definito terrorizza l’essere umano contemporaneo; egli manifesta continuamente la necessità di avere un contatto continuo con l’esterno e di portare testimonianza di ciò che ha visto fotografando le opere esposte o addirittura telefonando durante il percorso espositivo, amplificando a dismisura la solitudine cui siamo sottoposti fin dalla nascita.
Genius Loci registra questo, ci illustra una delle connessioni che trasforma questo incontro in contemporaneità.
I visitatori, cioè gli umani, descrivono chiaramente il desiderio di condividere, di essere in un luogo scelto per ciò che rappresenta, per incontrarsi e costruire un codice comune.
Ecco il termine necessario: condivisione.
Allo stesso modo in cui ci si incontrava nella antica piazza davanti alla chiesa ed attorno al campanile, oggi si cerca l’incontro nei musei.
Anche nei musei.
Il museo come uno dei centri della nostra vita policentrica.
Cotroneo è riuscito a leggere questo con il suo progetto fotografico che già dal nome denuncia il desiderio di raccontare un certo luogo facendosi ispirare e quasi consigliare da esso, cercandone appunto il Genio che lo abita.
Allo stesso modo in cui si entra in chiesa, in ossequioso silenzio, così egli entra laicamente nell’inedito spazio sacro restituendoci una religiosità nuova data dall’incontro segreto e personale fra l’essere umano e l’opera artistica.
Il Genius appartiene ad un dato luogo legandosi indissolubilmente al paesaggio ed il progetto ne percepisce  la presenza, così le sue fotografie nella loro eleganza inconscia raccontano del paesaggio umano, ma non di quello che si materializza all’interno del fotogramma bensì di quello che sta fuori dai luoghi fotografati.
Se si osservano le immagini e le si sommano fra loro è possibile percepire quasi d’incanto cosa siamo diventati oggi.
Questa è una delle sorprese più avvincenti del progetto che, come già accennato, lo rendono non-finito o infinito, come il limite matematico di cui l’autore parla nella prefazione del suo ultimo libro Genius Loci.
L’abbigliamento, gli assembramenti, una sottile e costante sciatteria di fondo negli atteggiamenti che
denunciano spesso un comportamento disincantato, sono tutti elementi che concorrono alla costruzione della nostra immagine contemporanea.
Non è un giudizio di merito ma solo una constatazione.
Spesso si sente la mancanza per il rispetto che la sacralità a cui si è accennato in precedenza richiederebbe, ma anche questo è lo specchio dei nostri tempi.
Se si riesce ad andare oltre il forte senso estetico che permea l’intero progetto rendendo tutto incredibilmente bello ed elegante, è possibile leggervi l’elemento più interessante nascosto al suo interno che è quello di portare fuori il dentro costringendoci a specchiarci nelle sue immagini, riuscendo così in un intento assai difficile da realizzare.
In questo senso ha dato luogo, forse per la prima volta, alla fusione di due spazi dell’eterotopia: il museo e lo specchio.
L’utopia di cui parla Cotroneo quando commenta una sua fotografia si è straordinariamente trasformata in una doppia eterotopia.
Il vero senso del progetto credo sia questo.
Genius Loci è strettamente legato alla teorizzazione degli spazi di Michel Foucault ed alla sua creazione del concetto di eterotopia.

Ci sono innanzitutto le utopie. Le utopie sono spazi privi di un luogo reale. Sono luoghi che intrattengono con lo spazio reale della società un rapporto di analogia diretta o rovesciata.
Ci sono anche, e ciò probabilmente in ogni cultura come in ogni civiltà, dei luoghi reali, dei luoghi effettivi, dei luoghi che appaiono delineati nell’istituzione stessa della società, e che costituiscono una sorta di contro-luoghi, specie di utopie effettivamente realizzate nelle quali i luoghi reali,
tutti gli altri luoghi reali che si trovano all’interno della cultura vengono nel
contempo rappresentati, contestati e sovvertiti; una sorta di luoghi che si trovano al di fuori di ogni luogo, per quanto possano essere effettivamente localizzabili. Questi luoghi, che sono assolutamente altro da tutti i luoghi che si riflettono e di cui parlano, li denominerò, in opposizione alle utopie, eterotopie.
Per Foucault l’eterotopia funziona quando gli uomini si trovano in una rottura con il loro tempo tradizionale, così le due parti di noi, Io penso ed io empirico paradossalmente sono separati.
Non potrò mai percepire il mio Io penso ma percepirò sempre il mio io empirico perché fra Io e io c’è di mezzo un elemento che li terrà sempre separati: il tempo.
Il tempo ci erode la vita e rappresenta il nostro maggiore condizionamento, non solo perché ognuno di noi ne possiede una quantità limitata ed ignota ma soprattutto perché il suo passaggio accresce  la quantità di filtri di cui ci dotiamo per vivere, oltrepassarli è un’impresa titanica perché sono l’ultima barriera oltre la quale si cela la nostra vera essenza, la fusione di Io e io.
Le fotografie di Genius Loci congelano per un attimo il tempo fondendo le due parti di noi, facendole toccare per un istante e mostrandoci così come siamo, nell’incredibile unione di due spazi eterotopici (specchio e museo) abbiamo la possibilità di raccontarci realmente senza filtri.
In questo senso penso che queste immagini  rappresentino pienamente la realizzazione dell’eterotopia del XXI° secolo costruendo un ponte fra visibile ed invisibile seguendo il percorso indicato da Duchamp che, come nota Octavio Paz,  ci ha mostrato che tutte le arti, senza escludere quella degli occhi, nascono e terminano  in una zona invisibile.
Pertanto credo sia possibile affermare che se l’arte ci porta in una dimensione dove da soli non riusciamo ad andare, allora Genius Loci può essere letto come un lavoro realmente artistico realizzato da un fotografo che ha più a che fare con l’umanesimo che con l’ossessione tecnologica dei nostri giorni.
Buona visione

(1)     Servio (IV-V sec. d.C.) commento all’Eneide 5,95 
©  marzo 2017 |  Aldo Sardoni